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Diane Van Deren

Diane Van Deren, ultramaratoneta del team internazionale The North Face, trascorre la sua vita a correre, senza una meta precisa, senza confini definiti, trascorrendo le sue giornate in una corsa infinita senza memoria.

Diane Van Deren, 49 anni originaria di Sedalia, Colorado, sposata e con tre figli, è una delle migliori ultramaratonete esistenti al mondo, nonostante la geografia e il tempo non se li ricordi più.

Nel 1997 ha subito un intervento di lobotomia che l'ha privata di una parte di cervello. Dopo un episodio di epilessia acuto, verificatosi quando Diane aveva sedici mesi, la malattia le ha permesso di condurre una vita normale fino a quando, incinta del terzo figlio, ha iniziato a soffrire di frequenti attacchi di epilessia, sino a cinque a settimana.

Il coraggio di questa atleta le ha permesso di convivere per circa un decennio con improvvisi attacchi che la costringevano a lunghi momenti di incoscienza in cui perdeva ogni contatto con la realtà.

Diane era un'atleta, tennista professionista, e convivere con questa dura realtà era diventato sempre più difficile, ragione per cui ad un certo punto della sua vita ha deciso autonomamente di sottoporsi ad un intervento di lobotomia che l'ha privata del lobo temporale destro, là dove si annidava il male.

L'operazione ha avuto buon esito e gli attacchi non si sono più manifestati, ma da allora Diane non ha più memoria e non riconosce i propri famigliari; il marito dispone per l'intera casa foto dei figli o della loro vita trascorsa insieme per permetterle di non perdere del tutto il contatto con la realtà. Diane inoltre non gode più di un buon senso dell'orientamento, ma nonostante ciò corre.

Corre continuamente, il rumore dei propri passi sono musica per le sue orecchie e le permettono di intuire che tutto procede per il meglio. La sua caparbietà e forza d'animo l'hanno resa un'atleta straordinaria, unica donna al mondo ad aver terminato la "Yukon Arctic Ultra", quattrocentottanta chilometri a -44 gradi nello Yukon Territory, nel Canada nord occidentale.

Ventiquattro dei trentuno partecipanti alla gara si sono ritirati molto presto, il gelo ha infatti privato alcuni di loro delle dita di mani e piedi per ipotermia. Nonostante ciò, dopo otto giorni di gelo, Diane ha tagliato il traguardo, divenendo l'unica donna al mondo a riuscire a sopportare tanto.

Diane, atleta del team The North Face, è campionessa di avventure estreme, affronta prove al limite della sopravvivenza, si sottopone a lunghi allenamenti, aiutata e supportata da amici e famigliari che la sostengono utilizzando pietre per ricordarle la via di casa o riponendo le chiavi della propria abitazione sempre nello stesso punto.

Diane si allena trascinando slitte cariche di sabbia, corre di notte per i canyon, mantiene i propri muscoli costantemente allenati. Non riesce a riconoscere quali attrezzature utilizzare a seconda delle esigenze, le indicazioni spazio-temporali sono per lei un difficile algoritmo ma nonostante ciò non smette mai di correre.

Diane Van Deren non ha più ricordi né orientamento, ma ha nell'animo una grande volontà. Spingersi sempre oltre per non smettere mai di esplorare i propri orizzonti.

Ringraziamenti - Si ringrazia il sito Sport di Montagna (www.sportdimontagna.com) per l'autorizzazione a ripubblicare l'articolo "L'ultra maratoneta senza confini".


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